LA PIZZA NON TI BASTA? ECCO IL CALZONE!

I buongustai di tutta Italia (e non solo) sono concordi:

meglio della pizza c’è solo il calzone. D’altra parte, impossibile non conoscerlo e non amarlo: Wikipedia lo definisce come una specialità gastronomica nella quale una farcitura o ripieno di vario genere viene racchiusa in un involucro di pasta lievitata, e successivamente cotta nel forno oppure fritta. In questo secondo caso assume una diversa denominazione, potendosi definire pizza fritta nella tradizione napoletana, panzerotto in quella pugliese, pidone, calzone fritto e diavola in quella siciliana e calzone fritto in quella salentina. Ne esiste anche una versione abruzzese detta calcione.

Si tratta di un piatto originario della cucina napoletana, ma tipico anche della pugliese. Tuttavia le due ricette si distinguono per la natura degli ingredienti che un tempo ne caratterizzavano la farcitura. La larga diffusione di questo genere di prodotti, in particolare nella versione da forno, conseguente al proliferare delle pizzerie avutosi nel corso del XX secolo, ha determinato la comparsa di un gran numero di possibili varianti delle ricette, introducendo ingredienti propri del territorio nel quale vengono prodotti.

È riconosciuto come prodotto agro-alimentare tradizionale della Campania e della Puglia.

Le origini del calzone

Il calzone è generalmente percepito come una varietà della classica pizza tonda ma, secondo alcuni, ne rappresenta un antenato, visto che le prime pizze di cui si ha notizia risalgono a tempi antichissimi e consistevano in una preparazione a base di pasta pura coperta con i condimenti, ripiegata in due e cotta su pietre riscaldate: si trattava, insomma, di un calzone. Il calzone, detto anche “ripieno”, che oggi viene servito in tutte le pizzerie partenopee è una sorta di fagotto realizzato con la stessa pasta della pizza. La pasta, a base di farina di grano tenero, acqua, lievito di birra fresco e sale, viene lavorata e riempita, secondo la ricetta originale, con ricotta, cicoli e pepe nero macinato e poi cotta per qualche minuto in forno a legna. Accanto al calzone “ortodosso” esistono numerose varianti che concernono la varietà dei condimenti che col tempo si è molto ampliata e variegata: spesso il ripieno viene servito con mozzarella, basilico, pomodoro e altri salumi.

Il calzone campano e i suoi “parenti” pugliese e siciliano

Sebbene questo genere di preparazioni sia comune a molte cucine, non solo italiane, la prima attestazione di una preparazione analoga, sia nella denominazione che nella ricetta, al calzone, sono riconducibili agli Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti di Francesco de Bourcard, opera risalente alla metà dell’XIX secolo.

Il calzone pugliese, delle dimensioni di una normale focaccia, è preparato invece con sfoglia all’olio che nella sua tipicità contemplava, per il ripieno, l’uso di olive, cipolle e formaggio; cotto esclusivamente al forno a uso di torta salata, viene preparato in occasioni speciali come il carnevale, ferragosto e il 19 marzo, festività dedicata a San Giuseppe. Da segnalare che nel Salento con il termine calzone si indica indifferentemente tanto questa preparazione quanto il panzerotto, mentre con quest’ultimo termine s’indica una variante del crocchè di patate.

In Sicilia il calzone è preparato con la pasta per la pizza ed è tipicamente cotto al forno e ripieno di formaggio, prosciutto cotto e salsa di pomodoro. In provincia di Catania, nei comuni di Zafferana Etnea e Viagrande, si trova un calzone fritto chiamato pizza siciliana o semplicemente siciliana, che nella versione classica è ripieno di formaggio e acciuga salata. Varianti più piccole del calzone si trovano in Sicilia come pezzi di rosticceria e cibo da strada. Nella versione fritta si trovano il pitone a Messina (ripieno di formaggio, acciughe e verdura), il calzone fritto a Palermo (con ripieno di formaggio e prosciutto), la siciliana (con ripieno di formaggio e acciughe salate) e la diavola (con ripieno di formaggio, prosciutto cotto, salsa di pomodoro e pepe) a Catania. Nella versione da forno è tipica la cartocciata catanese.

(fonti: www.agricoltura.regione.campania.it – www.wikipedia.org)

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